Buon Natale 2020 – Un augurio da parte di tutto lo staff di Montesacro Talenti
In questo periodo difficile, dove anche una cosa che oramai avevamo dato per acquisita come passare il natale in famiglia, con i parenti, o con gli amici, ci sentiamo di fare un augurio speciale a tutti gli amici e le amiche del III Municipio e non solo.
Il 25 dicembre: una data ricca di significati
Il 25 dicembre è una data ricca di significati, non solo per le maggiori religioni monotesite mondiali, per cui rappresenta la nascita di Gesù Cristo, ma anche dal punto di vista astronomico. In questa data, infatti, si verifica il fenomeno per cui il sole ricomincia a salire nel suo punto più alto nel cielo rispetto ai giorni precedenti, in cui invece scendeva fino a raggiungere il suo punto più basso il 21 dicembre e fermarsi per tre giorni, fino al 24 dicembre.
Evidentemente molti di voi avranno trovato numeri ricorrenti con altre celebrazioni legate alla cristianità, questo non deve stupire visto che questa religione, come molte altre, è ricca di simbolismi e legami con le precedenti culture, religioni e ritualità presenti nelle zone dove si è radicata e diffusa.
Non importa in cosa crediate, che sia comunque un messaggio di pace, speranza e rinascita.
Non importa in cosa crediate, questa data rappresenta sotto diverse forme un messaggio di rinascita, quindi di speranza, e di pace e prosperità, ché solo la pace può portare speranza e prosperità.
Ricordiamocelo quando incontriamo chi è diverso da noi, che la distanza che ci separa è la stessa che separa l’altro da noi. Ricordiamoci che la cristianità si è sviluppata laddove più era stata contrastata, ché dai conflitti la storia ci insegna si deve uscire e si deve uscire con la pace.
Noi vi auguriamo di percorrere un sentiero di pace nel vostro piccolo, riallacciando rapporti interrotti, chiudendo conflitti che logorano l’anima e lasciando al passato il rancore.
Ricordiamoci da dove veniamo
Spesso ci siamo trovati ad ascoltare luoghi comuni sulle incombenze “gravose” del natale, come la corsa ai regali, la scelta del menu, l’impegno in cucina ed i pranzi e le cene comandate con parenti con i quali magari non si va molto d’accordo.
Oggi che tutto questo ci è negato, o comunque limitato, ci rendiamo conto come ci manca ed avremmo voluto tornare indietro alle nostre abitudini e tradizioni, accettando anche impegni sgraditi, presenze mal sopportate o noiosi convenevoli.
Una riflessione però è dovuta: sono 75 anni che nell’Europa centrale, e quindi in Italia, regna la pace e la prosperità, che noi diamo così per scontata.
Questa pace è frutto di compromessi, passi in avanti e passi indietro, accordi, limature e impegno da parte di tutti gli attori che un tempo si fecero una guerra feroce, devastante e fratricida: La prima guerra mondiale.
La prima guerra mondiale fu una guerra dolorosissima, estenuante, la cosiddetta “guerra di trincea” o “guerra di posizione”, dove soldati poco più che ragazzini si trovavano a scavar fosse nel fango, magari sotto la neve, la pioggia,ed al gelo, per mantenere la posizione, guadagnare qualche metro o difenderne qualche altro.
In una speciale notte di Natale del 1914 avvenne quello che si potrebbe definire un “miracolo di Natale”, ma che altro non è stato che l’espressione di un sentimento di amore e fratellanza che prevalicò sugli ordini, sulle ragion d’onore e la furia cieca della guerra.
Tregua di Natale
La notte della vigilia di Natale del 1914 i soldati tedeschi ed i soldati inglesi, diedero vita ad una tregua, detta “tregua di Natale”, non cercata dagli alti comandi e dai generali, ma spontanea e richiesta da quei ragazzi che condividevano alla fine un sentimento comune.
L’episodio è stato tenuto nascosto per decenni, per non smontare il mito dell’eroicità delle battaglie ed il castello di carte su cui si poggia la logica fratricida della guerra. Ma la storia non si imbavaglia e così, grazie a ricordi, testimonianze, fotografie e lettere, l’episodio è venuto alla luce, ispirando diversi film e diventando testimonianza della forza dell’amore su tutto.
Di seguito un filmato che racconta l’evento con l’interpretazione della lettera di un soldato, testimne dell’evento, alla sorella.
Portiamo gioia nelle nostre ed altrui case
Dopo i ricordi di un miracolo di Natale è ora di portare gioia nelle nostre ed altrui case e quale modo migliore se non con un po’ di musica.
Un classico anglosassone delle canzoni di Natale, riadattamento di una melodia Ucraina, tradizionale di capodanno, realizzato da Peter Wilhousky.
La versione Ucraina interpretata dal coro “Bel Canto” di Vilnius