Fahrenheit 451

Questo il titolo di un romanzo di Ray Bradbury del 1953, ripreso in un film del 1966 di François Truffaut, che narrava una realtà distopica in cui il potere perseguiva il fine di distruggere i libri, a meno che non fossero come da normativa, ovvero NON STAMPATI.

Così nascono gli “uomini LIBRO“, che imparano a memoria un libro per poterlo preservare alla furia distruttrice del potere.

Nota:
– Il titolo del romanzo si riferisce a quella che Bradbury riteneva essere la temperatura di accensione della carta a pressione di una atmosfera. In realtà questa temperatura dipende dallo spessore della carta ed altri fattori, come la sua esatta composizione chimica e l’umidità atmosferica. cit. Wikipedia.

Il racconto si rifà ad una iniziativa inquietante di un’organizzazione nazista degli anni 30, dove il potere dei libri di portare cultura ed informazione era stato visto come un pericolo per la nascente dittatura.

Nel seguente video un omaggio da parte di un gruppo di affezionati dal brasile.

La realtà che supera la fantasia

Con un messaggio che ha avuto l’effetto di un pugno nello stomaco sferrato da un peso massimo mentre non te lo aspetti, oggi la “Libraia Felice”, al secolo Monica Maggi, mi ha informato di quanto stava succedendo in queste ore.

Per chi non la conoscesse, Monica Maggi è quella donna dalle energie infinite e dal cuore grande, che ha dato vita ad un piccolo miracolo nel nostro municipio tramite la sua associazione “Libra“, ovvero organizzare un punto di book crossing nel mercato del Tufello, salvando migliaia di libri dal macero.

Libri gratis, qualcosa che può spaventare in effetti. Recuperati da chi magari non ha più posto in casa e che, comprendendone il valore, ha scelto di donarli per farli avere a chi può apprezzarli, salvarli, adottarli.

Lascio che siano le sue parole a raccontare, per quanto io non possa capacitarmi di quanto leggo:

12 ore per andare via

Decine e decine di libri gettati nel cassonetto.

L’invito a non occupare spazio nel mercato.

Così hanno fermato (per ora) l’iniziativa dei libri salvati e donati gratuitamente alla gente. Progetto regolarmente presentato dall’associazione Libra nell’ambito della creazione di un bookcrossing nei mercati del Municipio tre.

Motivo?
Manca l’ufficializzazione del progetto, manca una firma richiesta da febbraio 2020.
Una firma che dovrebbe arrivare dalla stesso Municipio.

Tutto comincia un anno fa

…dopo una serie di incontri con la Commissione Commercio. Viene stabilito un via proprio dal mercato Tufello, con “stoccaggio” di libri necessari per gli altri cinque mercati. I libri vengono depositati nel box del Municipio che una volta era succursale della circoscrizione.

La distribuzione gratuita dei libri avviene nel banco di fronte, uno dei tanti banchi vuoti del mercato.

Va tutto bene e con infinito entusiasmo della gente del quartiere. Dell’iniziativa Pagine Viaggianti parlano tutti: Radio Uno, TG tre Lazio, Trovaroma, Osservatore Romano, testate locali.

Tutto bene, tutto fantastico… ma manca sempre quella firma. Il mercato stesso è entusiasta, c’è un grande sostegno e una partecipazione crescente delle persone e di intere famiglie.

Fino ad oggi, ad un anno di distanza. Nonostante il box sia inutilizzabile, la sua occupazione resta “abusiva”, anche se l’associazione svolge un attività volontaria e gratuita di promozione della lettura e della cultura. Manca sempre una firma o la possibilità di un’assegnazione temporanea.

E quindi oggi [5/2/2021], pena l’intervento delle autorità, l’associazione in 12 ore ha dovuto sgomberare il locale, eliminare centinaia di libri e trovare una sistemazione di fortuna altrove.
Non le viene data neanche la possibilità di stazionare fuori dal box dove ancora c’è un banco stracolmo di libri. E domani inoltre tante persone arriveranno per prendere gratuitamente libri e si chiederanno che cosa è accaduto.

Le possibilità: la famosa firma di assegnazione (va bene anche quella del banco, il box può restare vuoto e inutilizzabile, non importa). Altrimenti la libraia aprirà il suo tavolino e (come le è stato suggerito) stazionerà all’aperto fuori dal mercato, sperando che lì si possa fare regalo di libri e promozione della cultura.

Nel frattempo verrà inoltrata ufficialmente una richiesta di incontro con le autorità del Municipio tre, per capire esattamente cosa sia successo e cosa sta fermando qualcosa che ha reso felici tutti.

Tranne pochissimi, quelli che possono decidere.

Monica Maggi
La libraia felice

Aggiornamento dell’ultima ora

Mi informa Monica che in extremis è arrivato un documento che l’autorizza a rimanere nel mercato. Sembrerebbe essere arrivata finalmente una firma, un po’ come l’eroe dei film americani, il settimo cavalleggeri o il supereroe dei fumetti, all’ultimo minuto. 

Peccato che nel frattempo un cuore sia stato spezzato, e non parlo solo di quello di Monica, ma di tutto il Terzo Municipio, che si è stretto in un abbraccio di solidarietà nei confronti di questa piccola grande donna, della sua iniziativa meravigliosa (se trovate altro aggettivo… io non ne ho di migliori) e dei libri che sta(va) salvando.

Già, sta(va) perché lo sta ancora facendo, ma in parte ha smesso, mentre piangeva le centinaia di copie finite nel cassonetto.

Ci sarà qualcuno che si assumerà la responsabilità di chiedere scusa a Monica, i suoi libri, i suoi amici e tutti i cittadini del III Municipio che le hanno già riconosciuto una simbolica medaglia al merito?

Per chi volesse approfondire, ecco alcune risorse per conoscere Monica Maggi ed il suo progetto “Pagine Viaggianti” portato avanti con l’associazione Libra.

 Profilo Facebook – Pagine Viaggianti

Profilo Instagram – La Libraia Felice

L’Osservatore Romano – Tesori salvati dal cassonetto

CONVERSANDO CON UNA LIBRAIA CREATIVA

Passaporto Nansen – Intervista a Monica Maggi di “Pagine Viaggianti”

 

 

Luca Luceri
Author: Luca Luceri

Amante delle vacanze in campeggio, della buona cucina e di tecnologia. Amministratore dal 2015 del gruppo facebook "Montesacro Talenti (III Municipio Roma)" Webdesigner dalla nascita del web, il primo computer è stato un VIC 20 della Commodore, la prima connessione in rete (Fidonet) nel 1987 tramite un modem a 300 baud.

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