Incidente su via Ugo Ojetti – Sfiorata la tragedia
Ieri sera, 13 giugno 2022, intorno alle ore 22 si è sfiorata la tragedia su via Ugo Ojetti in un incidente che ha visto coinvolti un veicolo in sosta ed un mezzo che procedeva a velocità sostenuta.
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I mezzi coinvolti
Nell’incidente sono stati coinvolti due mezzi, una Peugeot ed una Renault.
La prima guidata da un giovane sulla trentina, la seconda regolarmente in sosta negli stalli di fronte il civico settanta.
Alcune testimonianze ed il racconto del giovane alla guida della Peugeot riportano la presenza di una terza vettura che avrebbe operato una manovra azzardata stringendo il mezzo in movimento verso le auto in sosta.
I racconti dei testimoni
Dai primi racconti dei testimoni sembra che la Peugeot procedesse a velocità sostenuta quando il conducente ha premuto a fondo il freno perdendo il controllo del mezzo.
Il conducente sosterrebbe di essere stato costretto alla brusca frenata da una terza auto che avrebbe compiuto una manovra azzardata.
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La velocità responsabile
Dalle dichiarazioni rese dai testimoni e dal conducente, si evincerebbe che l’eccesso di velocità avrebbe fatto si che si verificasse l’incidente.
Come spesso accade la velocità eccessiva impedisce di mantenere il controllo del mezzo e la frenata in sicurezza come pure previsto dal codice della strada.
Ipotesi di corsa clandestina
Tra i presenti ha subito cominciato a circolare una voce riguardante l’ipotesi di una corsa clandestina finita male.
Già in passato, come riportato da Fanpage.it, c’era stato un episodio che faceva ritenere fondata l’ipotesi di corse clandestine tenute sulla nota via del III Municipio.
Nel precedente era rimasta ferita una donna che si trovava nell’auto in sosta coinvolta nell’incidente.
La via non è nuova a brutti incidenti
Già in passato si erano verificati brutti incidenti su quel tratto della via.
Tra i tanti anche alcuni con gravi conseguenze, come quello che provocò la morte di un giovane di 37 anni, o quello che vide coinvolta una donna investita da uno scooter, o ancora il più recente che ha visto coinvolti due anziani.
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Sfiorata la strage
Solo per puro caso non si è assistito ad una vera e propria strage.
La via, infatti, era gremita di persone a passeggio al momento dell’incidente.
Complice la fine delle scuole e la presenza di diverse gelaterie aperte, via Ugo Ojetti era piena di ragazzi e ragazze che si stavano godendo una rilassante passeggiata insieme a tante famiglie o con amici ed amiche.
Per puro caso non si è verificato un tragico epilogo come quello che ha visto Gaia e Camilla strappate all’affetto dei loro cari, essendo avvenuto l’incidente a ridosso di uno dei numerosi attraversamenti pedonali presenti sulla via.
I cittadini chiedono sicurezza
I cittadini, stanchi, chiedono sicurezza.
Nonostante l’introduzione del reato di omicidio stradale e le pene e sanzioni previste per chi non rispetta il codice, sembra una strage senza fine quella che insanguina le strade romane.
Proprio di recente si è tenuta una manifestazione per chiedere più attenzione al problema.
«A distanza di due anni della manifestazione di Roma del 23 febbraio
2020, le nostre battaglie continuano»
«Le strade sembrano essere diventate ancora di più il luogo dove dare libero sfogo all’ansia e alla frustrazione […] La forma di queste strade, le loro dimensioni, la carenza, troppo spesso assenza, di strutture fisiche, strumenti tecnologici, personale e cultura per il controllo e la moderazione della velocità e dei comportamenti rendono ancora possibile, anzi, fin troppo agevole, ogni più efferata azione di guida».
Commentavano così Alfredo Giordani (Rete #Vivistrada), Giuseppe Guccione (Fondazione Luigi Guccione) e Bruno Pietrobono (Associazione Marco Pietrobono Onlus), organizzatori dell’evento.
Fonte: Gazzetta di Roma
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Interventi strutturali
Quello che si chiede da tempo e che i cittadini asupicano, è l’adozione di pratiche note in tutto il mondo civilizzato, a cominciare dai passaggi pedonali rialzati.
Le strade non possono più essere progettate o mantenute come delle vere e proprie autostrade nel tessuto urbano: le due cose sono INCOMPATIBILI.
Fermo restando che il limite di velocità di 50km/h non è quasi mai rispettato ed è insufficiente, rettilinei a tre o quattro corsie non fanno che favorire questi comportamenti dissennati.
Le istituzioni è ora che facciano qualcosa.